I disturbi alimentari sono frequenti durante l’adolescenza e hanno risvolti, modalità e manifestazioni differenti.
Possono essere causati semplicemente da una forte crisi adolescenziale e risolversi con la crescita, o diventare delle vere e proprie patologie anche gravi che, nei casi peggiori, portano addirittura alla morte.
Ecco perché noi genitori dobbiamo essere sempre vigili e attenti per cogliere il problema in tempo, qualora si manifestasse. Infatti è di fondamentale importanza intervenire nei momenti giusti, attuando un dialogo attivo con il proprio figlio, per poi affidarsi a professionisti esperti.
Al giorno d’oggi, con la potenza dei mezzi di comunicazione, l’immagine di un fisico perfetto è sempre più presente. La società impone canoni di bellezza assurdi, una perfezione impossibile da raggiungere, crea-
ta per la maggior parte al computer, con ritocchi e Photoshop. Le adolescenti ricevono troppo spesso dai media il messaggio che l’importante sia avere un aspetto androgino. Questo può influire pesantemente sulla fase di passaggio che stanno vivendo, in cui è già difficile accettare i cambiamenti del fisico. Di conseguenza, da ciò possono scaturire vari disturbi alimentari, che nell’adolescenza colpiscono maggiormente le femmine.
Anche in questa circostanza la ragazza arriva a esprimere attraverso un’azione ciò che le causa sofferenza interiore e che non è in grado di manifestare emotivamente.È vero che a questa età gli adolescenti vogliono sviluppare la loro autonomia, ma hanno anche bisogno degli adulti come guida, per confrontarsi e sentire un punto di vista diverso, e il riferimento da prendere come esempio è il genitore dello stesso sesso. La ragazza ha bisogno di identificarsi con la figura femminile che ha in casa, che «respira» quotidianamente.
Dovremmo sempre tenere presente quanto il nostro comportamento possa condizionare i ragazzi e quanto siamo di esempio per loro, stando attenti a non essere giudicanti né a trasmettere messaggi di non accettazione, anche dal punto di vista fisico. Per questo dovremmo essere i primi a intraprendere un percorso di cambiamento per migliorare i nostri comportamenti e le nostre condotte alimentari, se poco corrette. Le abitudini famigliari si trasmettono ai figli molto più di quanto pensiamo.
La prevenzione potrebbe dunque essere la giusta chiave per evitare che i nostri ragazzi cadano nei disturbi alimentari.
Alla base ci vorrebbe uno stile di vita sano: l’educazione alimentare insegna la tolleranza, la responsabilizzazione e l’autonomia, elementi fondamentali per i nostri figli. L’adolescente tende a trasgredire per natura, dunque apprendere uno stile di vita corretto in modo naturale, respirandolo quotidianamente in casa, non lo farà sentire costretto ed eviterà il rischio dell’ossessività alimentare.
Bisognerebbe evitare i cosiddetti cibi spazzatura (patatine, bibite gassate eccetera), mangiare regolarmente frutta e verdura, bere molta acqua e, soprattutto, svolgere con continuità un’attività fisica, evitando la sedentarietà che – se escludiamo i casi di ereditarietà –
è la causa principale del sovrappeso. È fondamentale, però, praticare attività sportiva divertendosi. Non dobbiamo essere noi genitori a sceglierla o a imporla ai nostri figli: lo sport deve essere passione, svago e piacere, e il ragazzo deve seguire la propria inclinazione. L’esercizio fisico aiuta a scaricare le tensioni della giornata; inoltre è educativo per la crescita, è un’occasione di aggregazione, aiuta l’autoaffermazione e la competizione sana e positiva. La scuola dà cultura e rigore, lo sport educazione alla vita.
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